La gerbera prende il suo nome dal naturalista Traugott Gerber e fu introdotta in Italia soltanto nei primi decenni del Novecento.
Appartiene alla famiglia delle Composite, è originaria del sud Africa e dell’Asia orientale.
La specie più diffusa è la gerbera jamesonii di origine sudafricana conosciuta popolarmente con il nome di margherita del transvaal, ma ne esistono circa 70 specie diverse.
Le specie spontanee, adatte ad esser piantate nelle aiuole e nei giardini, sono veramente poche, la maggior parte vengono appositamente coltivate per la produzione di fiori.
Spesso confusa con la margherita per la grande somiglianza fra i due fiori, è un fiore molto amato per i tanti colori e per la sua semplicità e bellezza. Assume diversi significati a seconda del colore dei fiori ma la sua forma trasmette sempre sentimenti vivaci e passionali.
Il suo periodo di fioritura inizia in primavera e si mantiene per gran parte dell’estate, i fiori sono di colore vivace e sgargiante e sanno ravvivare ogni ambiente, esistono gerbere di colore bianco, giallo, arancione, rosso, rosa, viola, monocromatiche oppure di doppio colore con il centro di tonalità più scura e l’esterno chiaro o viceversa, inoltre il tipo di fioritura può essere doppia o semplice.
Si è recentemente scoperto che da un punto di vista biologico sono estremamente benefiche per l’ambiente, in quanto sono in grado di svolgere un’azione depurativa dell’aria, hanno infatti la capacità di assorbire sostanze come il benzene e il tricloroetilene, e riescono tramite la loro traspirazione ad aumentare il tasso di umidità dell’aria.
Tutte queste qualità sono state scoperte solo negli ultimi decenni grazie agli studi effettuati dalla NASA, Agenzia Aerospaziale Americana.