La violacciocca il cui nome botanico è matthiola, in onore del medico botanico senese P.A.Mattioli, è una pianta erbacea perenne sempreverde, appartenente alla famiglia delle Crucifere, originaria dell’Europa del sud e dell’Africa.
E’ comunemente chiamata “fiore delle api”, in quanto tradizionalmente piantata nei pressi degli alveari al fine di attirare e nutrire le api.
La storia tramanda la violacciocca come fiore preferito da Carlo Magno.
Sempre durante il medioevo, i cavalieri, i trovatori ed i menestrelli portavano un mazzolino di fiori di violaciocca vicino al cuore per ricordare la persona amata. Infatti, a quei tempi, rappresentava l’amore capace di resistere alle sventure ed alle difficoltà.
E’ un fiore molto apprezzato in Scozia ed in Inghilterra dove è utilizzato per decorare le pareti dei cottage.
Una leggenda scozzese narra che una fanciulla fu rinchiusa dal padre in una torre perché si rifiutava di sposare l’uomo scelto dalla sua famiglia. La ragazza era innamorata, ricambiata, di un altro.
I due innamorati organizzarono la fuga, ma la ragazza cadde dal muro della torre che era ricoperto di violacciocche, e morì. Il ragazzo, da allora, portò per tutta la vita un rametto di violaciocche sul suo cappello per ricordare la sua amata.
Il significato attribuito alla violacciocca, dopo la diffusione di questa leggenda, è quello della fedeltà assoluta.
Infatti, essendo una pianta erbacea perenne, il fiore ritorna ogni anno per consolare il suo amore perduto.
Producono un ciuffo di foglie lineari, abbastanza disordinate, spesso di colore verde-grigio; dopo alcune settimane dalla semina dal ciuffo si elevano alcuni fusti sottili, eretti, che possono raggiungere i 35-55 cm di altezza, e portano lunghe spighe di grandi fiori semplici o doppi.
I fiori della violaciocca, molto profumati, sono di vari colori: bianco, rosa, lilla, rosso, fucsia, blu, giallo, arancione e rosso, grazie alle ibridazioni che hanno avuto atto nel corso degli anni.