E’ una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Papaveracee. Fragile e delicato, il papavero raggiunge generalmente un'altezza compresa tra i sessanta e gli ottanta centimetri.
La parola papavero potrebbe aver avuto origine dal sanscrito “papa” (cattivo) e “vira” (succo), da cui deriverebbe un termine con significato di “succo pernicioso”.
In alcuni scritti del poeta Teocrito si trovano alcuni ricordi del rapporto tra i culti arcaici e Demetra: per i greci Demetra era ancora la dea dei papaveri e nelle mani reggeva fasci di grano e papaveri. A Gazi, sull'isola di Creta, venne rinvenuta una statuetta significativa: la dea del papavero, adorata nella cultura minoica, è rappresentata con un diadema recante i baccelli del papavero (allo stesso tempo fonte di nutrimento e simbolo dell'oblio). Probabilmente i culti della dea madre, conosciuta con i nomi di Rea e Demetra, importarono da Creta oltre al culto, anche l'uso del papavero (è provato l'uso di oppio preparato con il fiore durante i riti celebrati sull'isola greca).
Se si considera la cultura romana, il fiore rosso resta centro misterioso dell'oscuro oblio sognante.
Una leggenda narra che Sesto, figlio di Tarquinio re di Roma, mandò un uomo fidato per avere consiglio dal padre su come ottenere vittoria. A questo messaggio il re non rispose nulla a voce ma passeggiando attraverso il giardino di casa tagliò silenziosamente le teste più alte di alcuni papaveri. Si dice che Sesto comprese immediatamente quale fosse il reale messaggio del padre. Da qui il significato metaforico di “personaggi importanti” per “alti papaveri” si diffuse nella cultura europea. I papaveri sono da sempre associati, per il colore rosso intenso, al sangue e, quindi, alle guerre. Le leggende hanno inizio addirittura con Gengis Khan, il leggendario imperatore mongolo. Si narra che il condottiero portasse con sé semi di papavero da spargere sui campi di battaglia dopo le vittorie. Un modo per ricordare coloro che erano caduti e, allo stesso tempo, segnare per sempre con il colore rosso il ricordo della guerra. Nel mondo anglosassone il papavero comune è tradizionalmente associato alle vittime della prima e della seconda guerra mondiale.