Il garofano è menzionato nella letteratura greca di 2000 anni addietro. Il nome “dianthus”, gli venne dato dal botanico greco Theophrastus e deriva dai termini greci divino (dios) e fiore (anthos). Quindi, dianthus significa letteralmente “fiore degli dei”.
Alcuni studiosi ritengono che il nome garofano derivi da incoronazione o corona (ghirlanda di fiori), in quanto era uno dei fiori usati per le corone cerimoniali in Grecia. Altri pensano che il nome derivi dal latino “caro” (genitivo: carnis = carne), che si riferisce al colore originale del fiore, o incarnatio (incarnazione), che si riferisce all'incarnazione di Dio fatto carne.
Appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae, è molto diffuso in tutto il mondo ed essendo spontaneo in tutte le zone temperate la sua origine è generica ed incerta.
Esistono moltissime varietà di garofano e altrettanti ibridi dalle più disparate colorazioni alcune delle quali presentano screziature. Essendo presente in Europa da millenni il garofano è uno dei fiori più ricchi di storia e leggende, nella mitologia, per esempio, è il fiore sacro alla dea della caccia, Diana.
Secondo la leggenda si narra che un giovane pastore si innamorò follemente di Diana, che aveva, però, fatto il voto della verginità, questa dopo avergli dato delle false speranze d’amore lo abbandonò. Il giovane morì dalla disperazione poco tempo dopo e dalla lacrime che aveva versato per il suo amore nacquero i garofani bianchi. Anche nella tradizione cristiana sono presenti i garofani, si narra infatti che alla vista di Gesù in croce, la Madonna addolorata, in piedi, dinnanzi alla croce del figlio fece nascere nei punti dove le sue lacrime toccavano terra dei garofani bianchi.