Il genere alstroemeria è stato chiamato dopo il relativo discoverer, svedese Barone Klaus von Alstroemer dal famoso botanico e classificatore Carl von Linné.
Von Alstroemer raccolse i semi dal fiore in un suo viaggio in Sud America nel 1753 e li mandò al suo Maestro, Linné.
Nella sua regione di origine, le Ande, è conosciuto però con il nome di “giglio degli Incas”.
A volte chiamato anche il “giglio di pappagallo”.
E’ un membro della famiglia delle Amaryllidaceae ed è parente dell'amaryllis e della cipolla. I fiori simili a piccoli gigli spesso screziati e tigrati, hanno vari colori: gialli, arancione, panna rosa ed anche rossi.
A seconda delle varietà, le alstroemerie raggiungono gli 80-100 centimetri, e non superano i 40 centimetri per le varietà nane. Sboccia in mazzetti portati su lunghi fusti carnosi. Facilmente coltivabile anche in giardino, dove si possono porre a dimora i piccoli bulbi.
Le alstroemerie trovano sempre più spazio anche nei mazzi di fiori e nei bouquets.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante,mantenendo la simbologia della ragione peruviana, è considerato un simbolo della vittoria del bene, nell’eterna lotta tra bene e male, tale significato fa si che lo si ritrova spesso come ornamento in moltissime cerimonie festive e nei riti tribali.
Quando si aggiunge un’alstroemeria all’interno di un mazzo di fiori o in un bouquet, questa rappresenta il sentimento della devozione.
Le foglie dell'alstroemeria crescono upside-down, torsione e rotazione, come esse maturano, a scatenare la sua associazione con le virtù dell'amicizia e della devozione e rappresentano la crescita ed il cambiamento trovati a lunghe termine-amicizie ed altre relazioni.
L’alstroemeria simboleggia anche la ricchezza, la prosperità e la fortuna.