All'origine del nome si danno vari significati, la parola veronica deriva dal greco e significa “io porto la vittoria”, riferito alla guarigione di molte malattie. Il termine ha anche origini latine: “vera et unica” è la frase che nei tempi trascorsi si rifaceva al significato dei fiori.
Veronica è un fiore molto piccolo e delicato, viene denominato anche “occhi della Madonna”.
La forma del fiore è infatti simile a quella di un occhio così come il loro colore, celeste, è paragonato al colore del cielo. Un tempo si usava regalare fiori di veronica ad un amico in procinto di partire, con la speranza che gli occhi divini vegliassero e seguissero sempre il proprio caro.
Nell'antica tradizione popolare cristiana, il nome del fiore si riferiva al nome della donna che asciugò il volto di Cristo, proprio per collegarla alla capacità di guarire le ferite della pelle.
In Francia era conosciuta come “herbe aux ladres”, ovvero erba dei lebbrosi.
Un'antica leggenda racconta che se qualcuno osava maltrattare la pianta veronica distruggendone con sgarbo i delicati fiori, il colpevole o la madre venivano accecati dagli uccelli.
Alla fine del XVII° secolo l'uso del fiore veronica si diffuse moltissimo per prepararne l'infuso al posto del the cinese, allora assai costoso.
Sono tante le veroniche adatte ad essere impiegate come erbacee ornamentali, ma ancor di più, lo sono le tantissime varietà da esse derivate. E’ il caso della veronica spicata, da non confondere con le piante del genere hebe, impropriamente chiamati veronica, è una pianta appartenente alla famiglia delle Scrophulariacee ed originaria dell’Europa e dell’Asia.
E’ caratterizzata da fusti eretti, che portano fiori molto caratteristici riuniti in pannocchie. Le spighe floreali possono variare dal blu al rosa, al bianco. Alla base dei fusti crescono delle foglie lanceolate di piccole dimensioni. E’ una pianta particolarmente indicata per la decorazione di bordure ed aiuole, nonché per la formazione di giardini rocciosi.