Il sambuco è un arbusto molto comune nei boschi di pianura e di media montagna. Il nome greco del sambuco “actè”, che significava nutrimento di Demetra, evidentemente per l'utilizzo che veniva fatto delle sue bacche (nere per il sambucus nigra, rosse per il sambucus racemosa).
Il termine latino “sabucus”, da cui l'italiano sambuco, designa, oltre alla pianta, uno strumento di legno a corde, “sambukè”, specie di arpa orizzontale di forma triangolare in uso presso greci e romani, presunta erede di uno strumento persiano chiamato “sabka” di forma simile. Il nome popolare è anche “pianta dell’inchiostro” in quanto le bacche violacee hanno notevoli qualità tintorie.
La parola sambuco indicava anche un piccolo flauto, ancora oggi facilmente realizzabile a partire da un ramoscello di questa pianta privato del midollo interno. In passato se ne fabbricavano cerbottane, flauti e zùfoli.
Il flauto magico delle leggende germaniche era fatto con il sambuco.
L’albero di sambuco veniva detto “holunder” ovvero “l’albero di Holda”.
Holda era il nome di una fata del folklore germanico medievale, raffigurata come una donna giovane e dai lunghi capelli biondi, era considerata una figura benigna ed abitava nei sambuchi che si trovavano nei pressi dei corsi d’acqua.
I contadini tedeschi rispettavano profondamente il sambuco, tanto da salutarlo nel passaggio togliendosi il cappello. L’arbusto non veniva quasi mai tagliato se non per sfruttare le sue qualità curative, qualità assolutamente confermate dalla farmacologia moderna.
Si narra che non solo Holda abitasse il sambuco ma anche i coboldi e gli elfi. Dal ramo di un sambuco era possibile ricavare il flauto magico, il cui suono proteggeva dai sortilegi. Per farlo era necessario tagliare un ramo di sambuco in un luogo circondato dal silenzio e soprattutto ove non fosse possibile udire il canto del gallo che avrebbe reso il suono dello strumento roco.
In Bretagna, Danimarca, Russia ed altri paesi, questa pianta veniva utilizzata per proteggere le case dai malefici.
D'altra parte il sambuco poteva anche attirare i poteri maligni, per esempio se veniva bruciato dall'uomo.