Unico fiore ad essere coltivato nell'Olimpo secondo miti e leggende, oggetto di passione da più di 3000 anni, la peonia è ancora protagonista nei giardini del terzo millennio. Il fascino dei suoi fiori enormi e di sublime bellezza non è minimamente scalfito dal passare del tempo e dal mutare delle mode.
Sarà anche perché le peonie sono disponibili in una varietà tale di forme e colori da trovare posto in qualsiasi situazione, dalle romantiche varietà rosa pastello da giardino dell'Ottocento, agli sgargianti fiori gialli o rosso fuoco dei nuovi ibridi orientali, dalle semplici peonie a fiore piatto a quelle sovraccariche a fiore doppio, dalle erbacee a stelo lungo alle arbustive che si fanno ammirare anche per il portamento dei rami e del fogliame.
In Oriente, dove ha avuto i natali, la peonia è associata all'immortalità, ma i suoi fiori, al contrario, sono il massimo della fugacità: chi vuole godere della sua seducente fioritura dovrà accontentarsi di ammirarla per poche settimane, perché non è rifiorente. Ma in quel breve periodo, ben poche specie possono competere con lei in bellezza e sontuosità.
Già molti secoli prima di Cristo, nella Cina imperiale, la peonia era amata maniacalmente dall'imperatore, che la faceva raffigurare sulle preziose porcellane dell'epoca e pagava una fortuna a chiunque presentasse una nuova varietà.
Ancora oggi in Cina la peonia è considerata “regina dei fiori”.
In Occidente, le peonie sono conosciute fin dall'antichità, ma soprattutto per le loro virtù medicinali: fu Teofrasto a parlarne per primo, non per la bellezza dei fiori, ma come eccellente rimedio contro l'epilessia. Si tratta in questo caso di peonie erbacee: quelle arbustive sono sbarcate per la prima volta in Europa nella seconda metà del '700.
Tre sono le leggende antiche sulla peonia: Asclepio, geloso del suo allievo, tentò di ucciderlo e Zeus per salvarlo lo trasformò nella pianta della peonia; in un'altra leggenda si dice che la peonia sia nata nel luogo in cui Diana pianse per la morte che lei stessa aveva dato a Orione; infine, una leggenda cinese narra delle ninfe che usavano petali di peonia per nascondersi.
Dal mito greco ci giunge la simbologia che lega il narciso alla bellezza e, soprattutto, all'amore di sé. Simboleggia l’egoismo, l’amor proprio e la vanità.
È ideale per donarlo ad una persona vanitosa ma dalla bellezza irresistibile.
Il fiore di loto ha la forma di un calice, simbolo della donna e della perfezione. Emblema della bellezza e della grazia. Ha otto petali, numero da sempre collegato all’infinito ed all’armonia.
E’ considerato il fiore primordiale, colui che generò la vita, la divinità e l’universo.
Anche il colore dei diversi fiori di loro viene associato a un particolare simbolismo:
- Bianco: Purezza, intesa come stato dell’anima e della mentre, ma anche la perfezione spirituale.
- Rosa: Simbolo della divinità, è quello più usato nelle cerimonie delle religioni orientali.
- Viola: E’ considerato il fiore degli asceti e di tutti coloro che si dedicano alla meditazione.
- Blu: Simboleggia la vittoria dello spirito sulle passioni, ma anche saggezza ed intelligenza.
- Dorato: Rappresenta il raggiungimento dell’illuminazione.
È ideale quando si vuole esprimere ammirazione profonda nei confronti di qualcuno.
Per la sua delicatezza non vive più di un giorno, per questo rappresenta la bellezza fugace, l’incanto fuggevole di un istante.
Secondo alcune tradizioni orientali offrire un singolo fiore di ibisco ad una persona cara, equivale ad una proposta di matrimonio.
E’ ideale per esprimere un colpo di fulmine per una bellezza affascinante.
Fino a qualche secolo fa il giacinto selvatico era considerato, nei paesi anglosassoni, in particolare in Bretagna, il fiore degli amanti.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante il giacinto simboleggia il gioco ed il divertimento ma, come molti altri fiori, assume un significato diverso a seconda della sua qualità ed il suo colore:
- Giacinto azzurro: Sincerità
- Giacinto bianco: Indica bellezza.
- Giacinto rosso: Richiesta di perdono nei confronti di chi lo riceve. Dolore.
- Giacinto giallo: Gelosia.
- Giacinto blu: Costanza, coerenza
- Giacinto rosa: Gioco, voglia di divertirsi
- Giacinto viola: “Perdonami ti prego”
Il giacinto è il fiore ideale da donare ad una persona che troviamo particolarmente simpatica.
Nel linguaggio dei fiori il significato del garofano varia a seconda del colore dello stesso:
- Garofano comune o Dianto: Fascino, donna amata ma anche rassegnazione.
- Garofano (monocolore): Una risposta positiva, un sì!
- Garofano (rigato): Risposta negativa, rifiuto.
- Garofano bianco: Fedeltà eterna. E’ il simbolo di un amore reciproco da donare per dirle che è unica. Inoltre esprime anche amore puro, bellezza, innocenza ed ammirazione.
- Garofano giallo: Indecisione ed incertezza.
- Garofano porpora: Capriccio.
- Garofano rosa: Affetto e tenerezza. Esprime un qualcosa che non si dimenticherà.
- Garofano rosso: Amore passionale o la passione per una qualsiasi attività.
- Garofano screziato: Finezza e gentilezza. Consiglia di aver fiducia verso chi lo dona.
- Garofano verde: Simbolo dell’amore omosessuale.
Bellezza, purezza, perfezione, vita eterna, ma anche amore, passione e sessualità.
Le calle sono il fiore perfetto da regalare alla donna più bella che abbiate mai visto, ma anche a quella con cui volete iniziare una nuova vita insieme.
E’ ideale per esprimere stima e sincera ammirazione, amicizia sincera e sentita.
Anche se il galateo suggerisce di riservare le calle bianche alle spose, è corretto farne omaggio anche nel caso di battesimi, comunioni e cerimonie legate alla purificazione.
Il nome dice tutto, deriva dal greco “kalos” e significa “bellezza”.
L'origine della calla e del suo significato, affonda le radici nel mito e nelle storie delle divinità antiche.
Secondo un’antica leggenda greca, dal seno di Era, la divinità del matrimonio, fuoriuscirono alcune gocce di latte, alcune caddero sulla terra e da esse nacque la prima calla, altre furono spruzzate verso l’alto, finirono in cielo, dove formarono la Via Lattea. Per la cultura greca, quindi, la calla era un indiscusso simbolo di femminilità e prosperità.
Al contrario, invece, la tradizione popolare romana le attribuiva un significato decisamente erotico e sensuale, a causa dell'esuberante spadice che si trova al centro del fiore. La calla, quindi, era considerata simbolo fallico, emblema di mascolinità e di virilità.
Secondo un'antica leggenda, infatti, sarebbe stata Venere stessa a maledire il fiore, a causa della sua eccessiva bellezza. Come conseguenza di questa maledizione divina, si formò lo spadice centrale, così da renderla più brutta e sgraziata.
Anche per la religione cristiana, la calla è simbolo di bellezza e perfezione, nonché di purezza. Molte sono le tradizioni popolari che riconducono il fiore alla figura della Vergine Maria, intesa come emblema di virtù.
Allo stesso modo, alcune leggende narrano di come siano state le lacrime di Eva, cacciata dal Paradiso Terrestre, a fare nascere il fiore.
La tradizione cristiana, però, è la prima ad associare il fiore al mondo dei defunti e dell'oltretomba, facendo diventare la calla significato di vita eterna. Soprattutto nella sua variante viola. Scolpita sulle lapidi commemorative, affrescate sulle pareti di chiese ed edifici religiosi, la calla diventa il fiore di chi ha lasciato prematuramente la vita.
Il fiore dell’orchidea da sempre ha simboleggiato e rappresentato la raffinatezza, l’eleganza, l’armonia, la bellezza, l’amore e la passione.
In oriente simboleggia il candore e la purezza dei bambini, mentre in occidente si regala quando si vuole trasmettere un messaggio d’amore ed affetto, per dimostrare l’importanza e la sincerità del sentimento che si prova.
Le ricorrenze in cui si usa regalare ad esempio l’orchidea rosa, quella gialla o quella bicolore (rosa e crema), sono legate all’anniversario di matrimonio. Questo fiore si dona anche per la festa della mamma.
Il significato dell’orchidea è connesso anche a credenze e simbologie cristiane, in quanto le macchie che costellano i petali dell’orchidea sono ricollegati al sangue di Cristo: per questo motivo durante le festività di Pasqua e Natale spesso si possono vedere questi bellissimi fiori ad ornamento degli altari delle Chiese.
Esiste anche una varietà di orchidea tinta di marrone bruno, da regalarsi a chi raggiunge un successo lavorativo, poiché è simbolo di autorità.
In linea di massima regalare un’orchidea è simbolo di amore e felicità, buon augurio per matrimoni o per fare le congratulazioni per un traguardo raggiunto.