Nella mitologia greca si racconta come una ninfa di nome Clizia, si fosse perdutamente innamorata del dio del sole Apollo ed ogni giorno non facesse altro che guardare il suo carro di fuoco volare nel cielo.
Apollo, dapprima fu lusingato ed un pochino intenerito da quella devozione, pensò d’esserne a sua volta innamorato e decise di sedurla cosa non difficile per lui, ma ben presto si stancò dell'amore di Clizia e le diede il benservito rivolgendo altrove le sue attenzioni. La povera ninfa pianse ininterrottamente per nove giorni interi. Immobile in mezzo ad un campo, osservava il suo amore attraversare il cielo sul suo carro di fuoco. Così, pian piano, il suo corpo si irrigidì, trasformandosi in uno stelo sottile ma resistente, i suoi piedi si conficcarono nella terra mentre i suoi capelli diventarono una gialla corolla: si era trasformata in un fiore bellissimo color dell'oro, il girasole! Ma anche nella sua nuova forma la piccola ninfa innamorata continua tuttora a seguire il suo amore durante il giro nel cielo.
Per questo motivo la parola girasole esisteva già molto tempo prima che l'heliantus annuus venisse portato in Europa ed è evidente che il mito sopracitato (menzionato ne “Le Metamorfosi”di Ovidio), si riferisca più propriamente all'eliotropio.
Il nome generico helianthus, deriva da due parole greche“helios”(sole) e “anthos”(fiore), in riferimento alla tendenza di questa pianta a girare sempre il capolinoverso il sole, comportamento noto come eliotropismo. Il nome specifico annuus indica il tipo di ciclo biologico (annuale).
Anche il nome comune italiano girasole deriva dalla rotazione in direzione del sole. Il termine girasole è anche usato per indicare le altre piante appartenenti al genere Helianthus, molte delle quali sono perenni.
In antichità i girasoli erano i fiori che rappresentavano proprio il dio Sole presso le popolazioni indigene. Impossibile infatti non pensare al sole con i suoi petali gialli!
Proprio questa affinità del fiore con il sole, fa sì che al girasole venga associato un significato allegro e spensierato, in grado di infondere gioia ed allegria ma è anche simbolo di amore!
La gerbera prende il suo nome dal naturalista Traugott Gerber e fu introdotta in Italia soltanto nei primi decenni del Novecento.
Appartiene alla famiglia delle Composite, è originaria del sud Africa e dell’Asia orientale.
La specie più diffusa è la gerbera jamesonii di origine sudafricana conosciuta popolarmente con il nome di margherita del transvaal, ma ne esistono circa 70 specie diverse.
Le specie spontanee, adatte ad esser piantate nelle aiuole e nei giardini, sono veramente poche, la maggior parte vengono appositamente coltivate per la produzione di fiori.
Spesso confusa con la margherita per la grande somiglianza fra i due fiori, è un fiore molto amato per i tanti colori e per la sua semplicità e bellezza. Assume diversi significati a seconda del colore dei fiori ma la sua forma trasmette sempre sentimenti vivaci e passionali.
Il suo periodo di fioritura inizia in primavera e si mantiene per gran parte dell’estate, i fiori sono di colore vivace e sgargiante e sanno ravvivare ogni ambiente, esistono gerbere di colore bianco, giallo, arancione, rosso, rosa, viola, monocromatiche oppure di doppio colore con il centro di tonalità più scura e l’esterno chiaro o viceversa, inoltre il tipo di fioritura può essere doppia o semplice.
Si è recentemente scoperto che da un punto di vista biologico sono estremamente benefiche per l’ambiente, in quanto sono in grado di svolgere un’azione depurativa dell’aria, hanno infatti la capacità di assorbire sostanze come il benzene e il tricloroetilene, e riescono tramite la loro traspirazione ad aumentare il tasso di umidità dell’aria.
Tutte queste qualità sono state scoperte solo negli ultimi decenni grazie agli studi effettuati dalla NASA, Agenzia Aerospaziale Americana.
Crisantemo è il secondo fiore più popolare nel settore floreale accanto alla rosa.
Per gli appassionati di giardinaggio, crisantemo è una bellezza di autunno, mentre per le persone coscienti di salute ed erborista, è un fiore terapeuticamente importante, popolarmente utilizzato nella produzione di tè alle erbe. Usi medicinali del tè crisantemo comprendono il trattamento di acne, mal di gola, febbre, influenza e problemi circolatori.
Chrysanthemum è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae che comprende piante erbacee perenni o annuali, originarie di molte parti del mondo, dall'Europa alla Cina, con numerosi ibridi e varietà coltivati come piante ornamentali in floricoltura e nel giardinaggio. Sotto questo genere ci sono circa 30 specie diverse, che variano in dimensioni, forma e colore. Sulla base della fornitura di cimette, i crisantemi sono classificati in 13 modi in base alla fioritura.
Ad esempio vi sono i crisantemi pompon, che hanno infiorescenze tonde, con disco centrale quasi assente, ed i crisantemi spider, con petali laterali molto estesi e sparpagliati.
Oltre alla tradizionale varietà di crisantemi gialli possono trovare bianco, oro, arancio, rosa, rosso, viola e screziati.
Il senso generale di crisantemo ruota attorno alla espressione di gioia, amore, ottimismo e lunga vita.
Ad esempio, un crisantemo bianco denota il vero amore e la verità, un crisantemo giallo trasmette amore offeso ed un crisantemo rosso amore semplicemente espresso.
Tuttavia, si possono trovare vari significati di fiori di crisantemo in luoghi diversi.
Tradizionalmente, la simbologia del fiore del crisantemo significa ottimismo ed allegria negli Stati Uniti, invece è un fiore di morte in Europa, difatti è molto usato ai funerali.
Secondo le credenze mitologiche, mettendo un crisantemo sotto un bicchiere di vino vi darà una vita sana e lunga.
Un secolo fa, viveva un potente imperatore della Cina, che non aveva paura di niente, tranne l'età, era ossessionato dal desiderio di governare e vivere il più a lungo possibile. Così chiamò il suo medico e gli ordinò di trovare un farmaco che lo avrebbe tenuto sempre giovane. Il povero medico dopo una lunga riflessione, temendo per la sua vita, si fermò davanti al re e disse: «Oh, signore possente, potrei fare un elisir da un tipo di fiore, ma quel fiore nasce molto lontano, all’est».
«Ordinerò subito di portarmi quei fiori», disse il re gioioso.
«Ma non è così facile», sospirò il dottore. Tutto il segreto consiste nel fatto che l'elisir è efficace solo con un uomo di cuore puro. Il medico sapeva che né l'imperatore né i suoi servi soddisfacevano questo requisito, ma si sbagliava pensando che questo avrebbe scoraggiato l'imperatore.
L' imperatore non si arrese, trovò ben 300 ragazzi e ragazze, sapendo che i fanciulli sono puri di cuore e gli caricò insieme al medico sulla nave imperiale, mandandoli a raccogliere i fiori per fare l'elisir. Navigarono a lungo, finché, su una delle isole giapponesi, trovarono il bellissimo fiore del crisantemo, allora il medico disse: «Non so se questo fiore è adatto per l'elisir, ma guardandolo ti fa sentire il cuore e l'animo giovane!». Il saggio medico che conosceva la crudeltà dell'imperatore e sapeva che avrebbe ucciso sia lui che i bambini, credendo che loro, avendo provato l’elisir, sarebbero vissuti più di lui, decise di non tornare in Cina con i suoi giovani compagni. Così formarono un nuovo Stato, dove continuarono a vivere ed il simbolo della loro vita fu il crisantemo.
Il nome in greco vuol dire "fiore d'oro". In Corea ed in Cina il crisantemo è il fiore dei festeggiamenti, mentre in Giappone è il fiore nazionale.
Il significato del crisantemo è legato al concetto di morte. Nella gran parte dei paesi orientali, compresi Cina, Giappone e nei paesi anglosassoni è invece simbolo di gioia, vitalità e pace.
Dal greco “kráspedon”, che significa frangia, per i suoi fiori a forma di frangia.
Nativa della Nuova Zelanda, Australia e Tasmania, precisamente del sud est di North Island, della famiglia delle Asteraceae, è stata coltivata negli Stati Uniti come fiore da giardino dal 1988.
La craspedia globosa attrae per la sua forma sferica densamente pelosa, dallo scapo floreale che porta una sola infiorescenza, globosa, con un diametro di circa 2,5 centimetri, composti da singoli fiorellini seduti in cima ad ogni singolo stelo. Le foglie sono lunghe circa 12 centimetri di lunghezza e coperte di peli bianchi. Resistente al caldo ed alla siccità.
Non è difficile reperire la craspedia, questi fiori hanno una durata di vita particolarmente lunga, e sono facili da essiccare per la produzione di composizioni secche.
I fiori di craspedia sono nati per stupire e portare vita ed allegria alle raffinate forme dei bouquet, una sferzata di novità condite con le ampie forme della scelta floreale, per creare la base del nostro bouquet.
Questa piccola e dolce pianta governata dal sole è una delle erbe officinali più conosciute, considerata fin dall’antichità per le sue potenti qualità terapeutiche.
L’importanza simbolica di questo fiore è conosciuta fin dalla notte dei tempi. Si è scoperto, infatti, che nell’imbottitura della mummia del faraone Ramses II erano presenti tracce del suo polline, probabilmente per propiziare ed infondere forza e calma nel viaggio di passaggio verso l’aldilà.
Da sempre è consigliata da naturalisti e medici. Dioscoride (I secolo d.C.) la raccomandava per le sue proprietà emmenagoghe (favorenti la mestruazione), confermate anche dalla fitoterapia moderna.
Le sue funzioni terapeutiche aiutano a rinforzare la muscolatura dell’utero. Questo è ciò che racconta il suo stesso nome (camomilla matricaria): “matricaria”, deriva da “matrix”, che significa “utero” e da “mater” cioè “madre”.
Il nome italiano di “camomilla” deriva dal tardo latino “chamomilla”, a sua volta adattamento dal greco: “khamaimelòn”, dall’avverbio “chamain”, “a terra” e per estensione “piccolo” o “nano” e da “melòn”, cioè “mela”. Dunque “piccola mela” per il profumo dei fiori simili a certi pomi di mela selvatica.
In lingua spagnola il significato tradotto è “manzanilla” cioè “melettina”.
La camomilla era ritenuta, dai giardinieri del passato, capace di sanare le altre piante sofferenti e più deboli. Era sufficiente che i suoi cespugli venissero collocati in prossimità degli arbusti e degli alberi malati per vedere già dopo poco tempo risultati soddisfacenti.
Al fiore di camomilla viene attribuito il significato di forza nelle avversità, probabilmente per le note proprietà rilassanti degli infusi a base dei suoi fiori. In Italia ne crescono spontaneamente molte varietà. I fiori sono ricchi di proprietà attive di carattere riposante e rilassante.
Sia per i greci che per i latini, il fatto che i fiori si aprissero al mattino per richiudersi al tramonto, era considerato un simbolo di sottomissione e di dolore per la scomparsa del sole, questa credenza ha fatto si che la calendula sia stata associata nel corso dei secoli ai sentimenti di dolore, noia e pena.
Secondo la leggenda Adone, figlio di Mirra e Tia, venne cresciuto da Venere (Afrodite), poiché la madre (Mirra) era stata trasformata, dagli dei, in un albero, per punizione.
Venere, che vedeva il giovane crescere, rimaneva sempre più incantata dalla sua bellezza, tanto da suscitare le ire del marito, Marte, il quale decise di mandare contro al giovane un cinghiale, affinché lo ferisse mortalmente.
Adone venne ferito, ma Venere, per proteggerlo, lo fece nascondere all’interno di una cassa e lo affidò alle cure di Proserpina, la regina degli Inferi. Proserpina, però, incuriosita dal contenuto della cassa, decise un giorno di aprirla e, alla vista di Adone, s’innamorò anch’essa del bel giovane.
Qualche tempo dopo Venere chiese a Proserpina di restituirle la cassa, ma questa si rifiutò e Venere, irritata dal rifiuto, chiese aiuto a tutti gli dei dell’Olimpo.
Un giorno Zeus, stanco della disputa venutasi a creare tra le due dee, decise che il giovane Adone dovesse trascorrere una parte dell’anno con Venere, tra i vivi, e l’altra con Proserpina, tra i morti.
Nel momento del passaggio tra la morte e la vita, però, dalla ferita di Adone iniziò a fuoriuscire del sangue, che, toccando il terreno, fece crescere una pianta chiamata “adonis”, mentre dalle lacrime versate da Venere, nel momento in cui il giovane tornava negli inferi, si generò una pianta di calendula che, come Adone, sarebbe stata destinata a periodi di vita alternati a periodi di morte.
Nell’antica Grecia il dolore veniva rappresentato da un giovane che portava con sé una ghirlanda di calendule.
Se avete osservato una stella per un lungo periodo, allora avete notato che la stella non è solo un semplice punto di luce nel cielo. La luce delle stelle non è sempre la stessa, in alcuni momenti assume la colorazione blu, a volte è bianca e persino rosa. Nel mezzo si può notare il colore oro e nelle aree più esterne, i colori scuri.
Così, noi abbiamo la sensazione che le stelle, attraverso queste luci, comunicano con noi. Le stelle si possono paragonare agli angeli, messaggeri del cielo. Quando il popolo antico comprese questo messaggio, iniziò ad osservare gli alberi e dei fiori per cercare di trovare degli interlocutori stellari. S’imbatterono in un piccolo fiore azzurro, con un cerchio giallo nel mezzo, che presentava molti punti in comune con le stelle del cielo. "Astro" (trifoglio), esclamò un cercatore. La parola "astro" significa "stella", da allora, fino ad oggi è sempre rimasto tale.
L’astro è uno dei fiori più antichi. Quando gli archeologi aprirono un’antica tomba reale, di 2000 e più anni, trovarono i disegni stellari. Gli antichi greci lo consideravano l'amuleto stellato. Nel linguaggio ungherese personifica l’autunno.
C’è una credenza popolare che dice: se ti trovi nella notte stellata, tra i fiori astro, potrai sentire un impercettibile sussurro. In questo modo, il fiore astro parla con le sue sorelle, le stelle. Ciò, non sorprende, perché secondo la leggenda, Astro era nata dalla polvere caduta dalle stelle. Questa leggenda fu ideata dall’astronomo Giovanni Domenico Cassini, durante la sua giovinezza, quando studiava la scienza dei corpi celesti: poi passò il resto della sua vita allo studio della botanica.
Nei tempi antichi si credeva che il profumo delle foglie ardenti degli astri allontanasse i serpenti maligni. Questa è forse la ragione della presenza dell’aster in tanti giardini.
Un altro significato riguarda la loro nascita avvenuta quando la dea greca Astrea, guardando la terra e disgustata dal degrado morale del genere umano, pianse.
Sono considerati come simbolo d’amore con poteri mistici.